Una bottiglia di Rum

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Mine07
     
    .

    User deleted


    Narrato
    Parlato Lile
    Pensato Lile
    Parlato Altri


    Era ormai tardo pomeriggio e il sole stava calando nell’isola di Rynter nel mare meridionale, Lile era ancora disteso e dolorante dopo uno scontro notevolmente duro con un mezzo gigante, si rialzò e si mise sotto l’albero, poco distante da lui, per riposare e passare la notte.

    -Chissà chi era quel tipo viola, comunque è molto forte e per fortuna che la mia schiena è tutta intera! Mi ha invitato a bere un bicchiere di Rum, che vorrà da me? Bahhhh...domani deciderò se andarci o no!-

    Lile passò la fresca notte a dormire sotto l’albero. Era molto stanco e aveva bisogno di riposo, quando si svegliò, vide che il sole era già alto nel cielo, i dolori alla schiena erano leggermente diminuiti. Si alzò, prese i suoi effetti personali e s’incamminò per il sentiero che conduceva al villaggio. Arrivato al villaggio, si fermò al mercato per comprare alcuni fogli di carte e dell’inchiostro in una piccola bottega :

    - Grazie mille per la merce, mi scusi se la disturbo ulteriormente ma dove posso trovare una locanda? – Disse Lile al bottegaio.

    - Quando esci da qua, vai a destra e poco più avanti troverai la locanda.-

    Lile chinò leggermente il capo per salutarlo, lo ringraziò di nuovo e seguì le indicazioni del commerciante. Arrivò alla locanda ed entrò: non c’era molta gente, le poche che erano in locanda erano sedute ai vari tavoli disposti lateralmente e stavano pranzando, un profumo di carne cotta al forno con patate e rosmarino fece brontolare lo stomaco di Lile era un giorno che non mangiava e aveva una fame da lupi. Si avvicinò al bancone e chiese al locandiere :

    - Salve, sto cercando una persona, è un colosso di circa tre metri e porta degli abiti viola.-

    Il locandiere si girò sulla sua destra e gli rispose:

    -Si trova seduto là in fondo-

    Lile si voltò a guardarlo e vide che era seduto da solo al tavolo con una bottiglia di Rum e due bicchieri, si girò di nuovo verso il locandiere e gli disse :

    -Grazie, ci potrebbe portare della carne?! Ah, se avete anche delle patate, grazie!-

    Lile ringraziò il locandiere e si avvicinò al tavolo dov’era seduto il mezzo gigante, lo guardò e sorridendo si sedette davanti a lui e disse :

    - Ehi, picchi veramente forte...ho ancora la schiena a pezzi! Se non ti dispiace, ho ordinato anche della carne! Beh ora dimmi, perché mi hai invitato a bere qualcosa??? Ah, il mio nome è Lile, Lile Mystral.-

    Lile si presentò al mezzo gigante con rispetto e porgendogli la mano riconoscendo la forza che c’era in lui.
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Già Caelen il Calvo

    Group
    Quest Master
    Posts
    3,194

    Status
    Offline
    Aveva riposato. Gli era bastato quello per recuperare dalle poche ferite subite nel combattimento del giorno precedente.
    Un dubbio continuava a tormentare Rafael: cosa mai avesse fatto quel giovane, quel futile combattente, per riuscire a stupire uno come lui.

    Quel dannatissimo attacco. Quel dannatissimo tocco che l'aveva scaraventato a qualche metro di distanza. Gli ricordava molto una delle sue tecniche, ma come diavolo aveva fatto a copiarla? Non l'aveva mai nemmeno vista.
    Possibile che anche lui fosse in grado di usarla? Difficile, non sembrava così in gamba.
    Certo, la volontà non gli mancava. Audace e un po' presuntuoso, gli ricordava lui stesso qualche tempo fa, quando iniziò la sua avventura per mare.

    Sorrise, compiaciuto, come se qualcuno avesse raccolto una sua eredità, come se avesse colto un suo insegnamento.

    - Deve ancora farsi le osse, ma chissà...- Pensava il mezzogigante.

    La mattina trascorse velocemente, tra un pensiero e una flessione, tra una supposizione e un piegamento.

    - Quel tizio non portava armi con sè, se non la sua spada. Certo, aveva i guanti e magari poteva nascondervi sotto qualcosa, ma difficilmente un oggetto tanto piccolo può risultare così letale. Certo, se così fosse, chissà quanto risulterebbe devastante nelle mie mani. - Pensò, osservando le possenti braccia.

    Ormai il tempo stava giungendo all'ora prefissata per l'incontro. Rafael non aveva dato molte possibilità di ribattere al giovane avversario, affermando di volerlo incontrare in quel luogo a quell'ora e che si sarebbe arrabbiato se non l'avesse visto: dopo la batosta rifilatagli il giorno prima, difficilmente quel tizio avrebbe declinato l'invito.

    Entrò nella locanda, luogo prestabilito e si avvicinò al bancone. Un uomo dalla barba incolta e dai capelli brizzolati lo guardò senza sorridere, per nulla intimorito dalla sua imponente taglia: la locanda era quasi vuota nonostante l'ora vicino al pranzo, evidentemente gli affari andavano peggio di quel che sperasse.

    - Mi dia un bottiglia del suo miglior Rum e mi di anche due bicchieri. Grazie. - La sua mente era troppo presa dal conoscere la verità, di certo non gli interessava arrivare a menar le mani ora come ora. I modi gentili lo avrebbero aiutato a mantenere integra la locanda.

    L'oste arrivò poco dopo, con una bottiglia polverosa e due bicchieri abbastanza puliti. Li porse al pirata e con essi vi era anche un bigliettino con un numero scritto a mano, probabilmente il conto. Senza fiatare Rafael tirò fuori qualche moneta e la porse al locandiere. Non aveva problemi di soldi.
    Si toccò l'anello, ricordo del torneo nel quale aveva perso la finale, ma che l'aveva portato comunque a ricevere quel premio, fonte di ricchezza non indifferente.

    Non voleva essere disturbato, probabilmente qualcuno avrebbe potuto notare il suo volto e riconoscerlo, avvisando la marina e costringendolo a fare un massacro prima di arrivare alla verità. Non ne aveva l'intenzione. Così prese in mano le sue consumazioni e si spostò nell'angolo più buio del locale, un tavolino vicino alle scale, parzialmente nascosto da esse e piuttosto lontano dal corridoio di passaggio.
    Si sedette e attese, calmo, seppur impaziente.

    Passò qualche minuto e con esso un paio di bicchieri di Rum; piuttosto buono, per la locanda squallida nella quale si trovava, evidentemente aveva tirato davvero su la bottiglia migliore.
    La porta si era aperta un paio di volte, lasciando entrare un gruppo di barboni, prontamente allontanati dal locandiere con un brusco rimprovero, e una anziana signora che, senza dire nulla a nessuno, prese le scale in fianco al viola, dirigendosi alle stanze da letto.

    - Dove diavolo.... - Pensò Rafael impugnando in mano la bottiglia per versarsi ancora da bere.

    Le porte si aprirono di nuovo, facendo interrompere il pensiero al pirata. Era controluce, ma la figura minuta era la sua, stesso giubbo chiaro e una spada alla cintola. Sì, era lui quasi sicuramente. Posò la bottiglia.

    Il giovane arrivò al bancone, lasciando che le porte si chiudessero e la luce esterna si trasformasse nuovamente in tenue bagliore. Le tenebre si stavano riprendendo l'interno della locanda e ora Rafael riconobbe quello che aveva da subito ipotizzato come il suo ultimo avversario. Stava parlottando con l'oste che, dopo qualche attimo e qualche parola, lo indicò con un cenno. Che non l'avesse visto era lampante.

    I due si guardarono per qualche istante; lo Shandia stava sorridendo radioso, cosa avesse da sorridere Rafael doveva ancora capirlo.

    - Ehi, picchi veramente forte...ho ancora la schiena a pezzi! Se non ti dispiace, ho ordinato anche della carne! Beh ora dimmi, perché mi hai invitato a bere qualcosa??? Ah, il mio nome è Lile, Lile Mystral. - Disse sedendosi sull'unica sedia disponibile al tavolo.

    Rafael lo guardò, senza parlare. Lo squadrò, cercando di capire il suo segreto senza dover essere obbligato a chiederglielo. Non ce la fece.

    - Sono Rafael Rowd. Dubito che tu abbia sentito il mio nome in giro, o non mi avresti sfidato, ma stai tranquillo che presto lo sentirai. - Non era mai stato per i convenevoli, ma come già detto era lì per parlare, non per picchiare. Inoltre aveva già testato la forza di quel tizio e non aveva motivo di essere scontroso con lui. Nel caso le cose si fossero messe male, ci avrebbe messo poco a sistemarle.

    - Tu sei un pivello...- Iniziò, con un tono che chiaramente lasciava intendere un seguito.

    Prese la bottiglia e la stappò.

    - ...un ragazzino che non sa ancora come impugnare la spada. Sei lento, sei debole e non rappresenti assolutamente una minaccia, almeno per ora...Tuttavia mi hai stupito. - Disse con un tono di voce serio.

    Riempì i due bicchieri, quasi fino all'orlo, senza smettere di parlare.

    - Il più delle volte mi son lasciato colpire, per testare le tue capacità. Pensavo tu fossi un insetto, con il quale divertirmi, e non mi sbagliavo. Come ho detto, però il più delle volte mi son lasciato colpire. Una volta no. - Sorrise, non era un sorriso di cortesia, ma un sorriso piuttosto falso; uno dei suoi sorrisi, insomma.

    Impugnò il bicchiere alla sua destra e lo bevve, d'un fiato.

    - L'ultimo attacco che mi hai fatto, prima che decidessi di finire lo scontro e metterti al tappeto. Quello no. Mi hai appena sfiorato e ciò è bastato per scaraventarmi lontano. - Ora sembrava quasi dispiaciuto. In fondo per lui era quasi una sconfitta.

    Respirò profondamente.

    - Non è possibile che fosse opera tua. Non credo saresti stato in grado di fare tanto. Cosa hai usato di particolare? Quale diavoleria hai inventato? - Domandò con tono serio bevendo anche il secondo bicchiere, apparentemente riempito per Lile.

    Il suo grosso dito scivolava sul bordo umido del bicchiere, aspettando una risposta plausibile. Rafael non si aspettava una risposta sincera immediatamente, ma in fondo aveva tutto il pomeriggio a disposizione: avrebbe avuto la sua risposta, con le buone o con le cattive.
     
    Top
    .
  3. Mine07
     
    .

    User deleted


    Narrato
    Parlato Lile
    Pensato Lile
    Parlato Rafael


    Lile si versò il Rum nel bicchiere e, per non mostrarsi inferiore o comunque debole, bevve tutto in un fiato.

    - Sono Rafael Rowd. Dubito che tu abbia sentito il mio nome in giro, o non mi avresti sfidato, ma stai tranquillo che presto lo sentirai. –

    Rafael Rowd era un nome completamente sconosciuto a Lile.

    -Mai sentito il tuo nome, mi dispiace! Ho iniziato a viaggiare da poco e purtroppo del Mare Blu non conosco molto e quella poca conoscenza che ho proviene da vari racconti di persone che hanno viaggiato per mare.-

    - Tu sei un pivello....un ragazzino che non sa ancora come impugnare la spada. Sei lento, sei debole e non rappresenti assolutamente una minaccia, almeno per ora...Tuttavia mi hai stupito. Il più delle volte mi son lasciato colpire, per testare le tue capacità. Pensavo tu fossi un insetto, con il quale divertirmi, e non mi sbagliavo. Come ho detto, però il più delle volte mi son lasciato colpire. Una volta no. -

    Lile prese la bottiglia e si versò un altro bicchiere di Rum, alzò il calice e lo guardò:

    -Pivello dici? Beh uno forte come te si è fatto colpire parecchie volte da un pivello e forse sottovaluti troppo il tuo avversario, ognuno ha dei segreti, delle proprie armi da sfoderare nel momento migliore del combattimento quando l’adrenalina t’invade, in quel momento non esiste nessuno se non tu e il tuo avversario; so benissimo che in questo mare ci sono persone molto più forti di me ed io sono qui per imparare dalle mie sconfitte, conoscere i miei avversari e quando sarà il momento giusto…-

    Lile fissò negli occhi Rafael.

    -…superarli!!! Ma comunque, mi hai invitato a bere del buon Rum, devo ammetterlo, ma tu da me cosa vuoi veramente???-

    Rafael continuò a parlare.

    - L'ultimo attacco che mi hai fatto, prima che decidessi di finire lo scontro e metterti al tappeto. Quello no. Mi hai appena sfiorato e ciò è bastato per scaraventarmi lontano. Non è possibile che fosse opera tua. Non credo saresti stato in grado di fare tanto. Cosa hai usato di particolare? Quale diavoleria hai inventato? –

    Il locandiere portò due piatti di carne cotta alla brace servita con delle patate. Lile ringraziò il locandiere, rivolse un primo sguardo al pranzo, aveva una fame incredibile era più di un giorno che non mangiava, dopodichè osservò Rafael.

    -Beh, come ti ho già detto poco fa, ognuno ha delle proprie carte nascoste. Io non sono un ragazzo che inventa strani oggetti, mi limito a disegnare cartine, navigare e conoscere nuovi luoghi da me inesplorati dato che il Mare Blu per me è tutto da scoprire. Io provengo dal Mare bianco, hai mai sentito parlare di Isole nel cielo che fluttuano? Ad esempio Skypea, una delle isole più famose del mare bianco, il grande mare che sta sopra di noi, il cielo!-

    Lile sorrise al dolce ricordo di Skypea, del suo soffice terreno di nuvole e del profumo del mare Bianco; iniziò a tagliare la carne e poco a poco a mangiarla.

    -Dai Rafael, mangia che è veramente buona!-

    *A quanto pare a questo tizio piacciono i miei Dial. Ora che faccio? Se gli racconto tutto è capace di ammazzarmi come un cane e portarmi via tutto, devo essere discreto, meglio cercare di calmarlo un po’. D’altronde se un nemico non lo puoi battere, meglio farselo amico!*

    Poco badava alla maleducazione del mezzo gigante, sapeva che era di un livello superiore al suo e che non poteva compere alla sua straordinaria velocità e potenza.
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Già Caelen il Calvo

    Group
    Quest Master
    Posts
    3,194

    Status
    Offline
    - Pivello dici? Beh uno forte come te si è fatto colpire parecchie volte da un pivello e forse sottovaluti troppo il tuo avversario, ognuno ha dei segreti, delle proprie armi da sfoderare nel momento migliore del combattimento quando l’adrenalina t’invade, in quel momento non esiste nessuno se non tu e il tuo avversario; so benissimo che in questo mare ci sono persone molto più forti di me ed io sono qui per imparare dalle mie sconfitte, conoscere i miei avversari e quando sarà il momento giusto…superarli!!! Ma comunque, mi hai invitato a bere del buon Rum, devo ammetterlo, ma tu da me cosa vuoi veramente???-

    Il tono dello Shandia non piacque molto a Rafael, che tuttavia lo ascoltò, senza interrompere.

    - L'ultimo attacco che mi hai fatto, prima che decidessi di finire lo scontro e metterti al tappeto. Quello no. Mi hai appena sfiorato e ciò è bastato per scaraventarmi lontano. Non è possibile che fosse opera tua. Non credo saresti stato in grado di fare tanto. Cosa hai usato di particolare? Quale diavoleria hai inventato? - Domandò Rafa

    - Beh, come ti ho già detto poco fa, ognuno ha delle proprie carte nascoste. Io non sono un ragazzo che inventa strani oggetti, mi limito a disegnare cartine, navigare e conoscere nuovi luoghi da me inesplorati dato che il Mare Blu per me è tutto da scoprire. Io provengo dal Mare bianco, hai mai sentito parlare di Isole nel cielo che fluttuano? Ad esempio Skypea, una delle isole più famose del mare bianco, il grande mare che sta sopra di noi, il cielo! - Rispose alla domanda del mezzogigante.

    Rafael era serio. Fissava il tizio che aveva di fronte come se tentasse di scrutare la sua anima.

    - So di cosa parli. Non sei il primo che incontro provenire da lassù. Come ti ho già detto nel nostro incontro ho solo scelto di divertirmi un po'. Se preferisci vedere da subito quello di cui sono capace, avanti, esci da qui. Ti seguo! - Disse con voce ferma.

    Non era una minaccia. Era una frase fatta tanto per fare. Sapeva che quel tizio non avrebbe mai accettato. Solo un cretino lo avrebbe fatto, dopo aver visto il divario tra i due.

    La carne arrivò e i due si misero a mangiare. Nonostante il sapore fosse buono e la pietanza gustosa, quei bocconi avevano un retrogusto amaro, dato dall'ignoranza di Rafael riguardo al segreto di quel ragazzo.

    - Mi devi un favore, pivello. - Mise in bocca un triangolo di carne e masticò, senza distogliere lo sguardo dal piatto.

    - Avrei potuto ucciderti o derubarti di tutti i tuoi beni. - Tagliò un altro pezzo e si riempì il bicchiere.

    - Ho voluto risparimarti e non spezzare le tue speranze ancora prima di farti sperimentare quanto duro sia questo mondo. - Mi se in bocca un altro boccone.

    - Mi dovresti ringraziare, sai? - Disse bevendo il rum contenuto nel bicchiere riempito poco prima.

    Fissò la bistecca per qualche secondo, ormai era quasi dimezzata. Girò il piatto per facilitare il taglio e nel farlo emise un rutto abbastanza forte da far girare parte della locanda.
    Non si scompose. Ci mancava solo che qualcuno provasse a rovinargli il pasto; probabilmente avrebbe finito con il mangiare lui, invece della bistecca.

    - Invece sei venuto qui, accettando il mio invito, rinfaciandomi che un giorno lontano lontano forse potresti avere qualche speranza di battermi. Ti sembra un buon modo per ringraziarmi? Ora dimmi. Quel tuo segreto, quella tua tecnica... - Disse enfatizzando l'ultima parola.

    - ...l'hai forse imparata sull'isola nel cielo? - Concluse, senza mai guardare in volto l'interlocutore.


     
    Top
    .
  5. Mine07
     
    .

    User deleted


    -So di cosa parli. Non sei il primo che incontro provenire da lassù. Come ti ho già detto nel nostro incontro ho solo scelto di divertirmi un po'. Se preferisci vedere da subito quello di cui sono capace, avanti, esci da qui. Ti seguo! -

    Lile rimase stupito, non pensava che ci fossero così tanti Shandia in giro per il Mare Blu. Per un momento Lile si perse fra i suoi pensieri.

    *Possibile che costui abbia incontrato mio padre???*

    La sua frase “Non sei il primo che incontro provenire da lassù” lo colpì; prese un respiro, riempì di nuovo il bicchiere e d’un fiato mandò giù il Rum. Un leggero colpo di tosse accompagnò le parole di Lile:

    -Altri come me hai detto??? Hai incontrato altri come me??? Per caso hai incontrato un Sahndia con dei capelli bianchi simili ai miei???-

    Lile guardò Rafael con molto interesse, sperava in una risposta positiva ma sapeva benissimo che il mare è enorme e che le possibilità che mio padre avesse conosciuto questo mezzo gigante erano minime. Lile continuò a mangiare la sua carne, il piatto di Rafael era ancora abbondante mentre il suo era quasi vuoto, mancava ancora qualche boccone e un paio di patate. Rafael mentre un boccone di carne accompagnava l’altro disse al giovane Shandia :

    - Mi devi un favore, pivello. -
    - Avrei potuto ucciderti o derubarti di tutti i tuoi beni. -
    - Ho voluto risparmiarti e non spezzare le tue speranze ancora prima di farti sperimentare quanto duro sia questo mondo. -
    - Mi dovresti ringraziare, sai? -


    Lile pensò molto alle parole del mezzo gigante e, in effetti, non aveva tutti i torti, era molto forte e la differenza di abilità e potenza era abissale, gli aveva risparmiato la vita e forse un minimo ringraziamento era dovuto.
    Lile aveva già finito la bistecca, si girò verso l’oste e gli disse :

    -Ehi, mi potrebbe portare ancora della carne? Ah, e anche le patate!!! Grazie.-

    -Certamente…!- Disse il locandiere.

    Lile dondolandosi sulla sedia si toccò la pancia con la mano destra e sorrise a Rafael dicendo:

    -Sai, è un giorno che non mangio e poi dopo un combattimento come quello di ieri ho bisogno di proteine!-

    Lile cercò in ogni modo di far sorridere il mezzo gigante ma lui era serio voleva sapere a tutti i costi il segreto di quella tecnica che ipnotizzò Rafael; un rutto partì dalla sua bocca. Lile, sorpreso dal gesto, sorrise.

    -Sono felice che ti gusti con gioia la bistecca, ne vuoi un’altra? Non ti preoccupare offro io!-

    Non sembrava badare alle parole del giovane pirata, aveva tutt’altro che gli passava per la testa.

    -Invece sei venuto qui, accettando il mio invito, rinfaciandomi che un giorno lontano lontano forse potresti avere qualche speranza di battermi. Ti sembra un buon modo per ringraziarmi? Ora dimmi. Quel tuo segreto, quella tua tecnica... -
    - ...l'hai forse imparata sull'isola nel cielo?-


    Lile cercò gli occhi di Rafael, il suo sguardo cambiò e tornò serio, gli disse:

    -Certo, io non ho paura di nessuno, ho visto che sei molto forte e immagino che ne hai percorsa di strada per arrivare a quel livello…io ho appena iniziato a viaggiare per mare e, come da buon pirata, voglio solcare la rotta maggiore e magari un giorno quando sarò più forte potrei riavere la mia rivincita.
    Comunque la mia tecnica arriva dall’isola del cielo, da Skypiea! Vuoi saperne di più??? Mangio la seconda porzione di bistecca e poi andiamo fuori, lontano da occhi indiscreti. Mmmm potremmo andiare, dove ci siamo battuti ieri, ti mostrerò il segreto della mia tecnica Rafael. Ma tu dimmi: perché un uomo potente come te gira da solo? Non hai dei compagni?-


    Lile attese la seconda porzione di carne e patate, la mangiò e finalmente si sentì sazio; dopodiché si alzò per andare verso il locandiere, pagò il pranzo a entrambi e mentre usciva dalla locanda, rivolse lo sguardo su Rafael:

    -Rafael seguimi!-
     
    Top
    .
  6. Mine07
     
    .

    User deleted


    DAI CALVO CHE RIPRENDIAMO IL NOSTRO GDR LIBERO :)
    AH GIA' HO ANCHE LA QUEST IN SOSPESO
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Quello Nuovo

    Group
    Member
    Posts
    101
    Location
    Magnolia

    Status
    Offline
    u.
     
    Top
    .
6 replies since 12/10/2011, 11:00   158 views
  Share  
.