[Isola di Blackpool; SS] Tana! Libera tutti!

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    Già Caelen il Calvo

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    Il viaggio di Lile, contornato da tempeste e mal di stomaco, lo porta sino all'isola di Blackpool, un'isola tristemente famosa in tutto il mondo a causa delle sue prigioni, tanto terribili e terrificanti da essere considerate seconde solamente a quelle di Impel Down e ad una manciata d'altre.
    L'isola è piccola, di forma vagamente sferica e con un solo porto, nell'unica città presente.
    La città si chiama Lumborg e si trova alle pendici di una collina sulla quale è situata la prigione, visibile da tutta l'isola.
    In effetti, l'isola è pianeggiante lungo l'anello rivolto verso il mare, ma presenta qualche bassa collina al centro. Sulla più alta si trova la prigione. L'isola è scarsamente abitata a causa delle condizioni del terreno avverse: al di fuori della città vi sono una discreta quantità di campi nei quali si produce un cereale unico al mondo, proveniente solamente da Blackpool, unica fonte di reale guadagno per gli abitanti.

    Intorno a ciò, il nulla.

    Kilometri e kilometri di distese palustri, non bonificate e probabilmente non bonificabili. Abitate da creature tanto mostruose quanto leggendarie, non si sa se siano frutto della fantasia di qualche ubriacone o realmente esistenti; in qualsiasi caso nessuno si avventura spesso dentro quella zone e di quei pochi che lo fanno, ancor meno tornano indietro a raccontarlo.
    Altra caratteristica di Blackpool è il tempo, perennemente cupo. Il cielo è sempre coperto da nuvoloni neri che minacciano di riversare fiumi di acqua sull'isola e sul mare circostante.
    L'ululare continuo del vento crea un'atmosfera cupa e terrificante, che, unita alla fama delle prigioni, non rende l'isola una meta turistica apprezzata.
    Le leggende narrano che durante alcune serate, i carcerieri si divertano con i detenuti e li facciano urlare e implorare pietà a tal punto che la loro voce rimbomba in tutta l'isola, mischiandosi con il vento.

    Tutte le notizie Lile ha avuto modo di impararle durante il passaggio in mare, da mercanti, altri avventurieri e vecchi lupi di mare, non sa quanto possano essere affidabili, ma il loro tono non sembrava canzonatorio.



    Finalmente a terra. Il porto, non di certo accogliente, sembrava un covo di marines, tutti armati e attenti; in una città pericolosa come quella non era possibile commettere errori.
    Due fissarono Lile qualche secondo, insieme a tutti i presenti sulla nave, poi, bisbigliando qualcosa ad altri colleghi, si avvicinarono alla nave e, in modo fermo, il più grosso di loro disse:

    - Fermi! Prima di scendere dite perché siete qui. -

    - Commercio, signore! Siamo carichi di spezie e di metalli, veniamo a scambiare la merce con il crero!- Riferendosi probabilmente al cereale.

    Il Marine fissò per qualche attimo l'anziano marinaio dalla folta barba e dalla voce stridula.

    Parlottò ancora qualche istante con quelli che dovevano essere i suoi sottoposti.

    - Va bene, ma prima dovete scendere dalla nave uno alla volta. - Disse con voce grossa.

    - Eh, cosa non si fa per vivere! La mia povera schiena! - Esclamò il vecchio scendendo dalla nave.

    Lentamente tutti i commercianti passarono davanti alla marina che dopo averli squadrati per bene, li lasciava liberi di andare.

    - Ehi ragazzino. Scendi, su! - Tuonò in tono bonario la voce, riferendosi a Lile.
     
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    Parlato Lile
    Parlato Marinaio
    Pensato Lile
    Parlato Vecchio


    Finalmente Lile era partito per la sua nuova avventura nel mare blu, non sapeva a cosa andava incontro e di certo non si aspettava che il suo primo viaggio fosse così agitato; il mare mosso e alcune tempeste avevano messo a dura prova lo stomaco del ragazzo.

    - Ehi ragazzino, tutto bene? Non viaggi molto per mare, giusto? –

    - Sì sì tutto bene, cioè più o meno. Devo solo farci l’abitudine. –

    Passarono alcuni giorni in mare fra tempeste e mare mosso, finalmente una piccola isola si vedeva in lontananza. Il mare, ora leggermente mosso, ci aveva dato una tregua, un leggero vento gonfiava le vele della nave che pian piano si avvicinava all’isola, alzando lo sguardo al cielo si notava che da lì a poco poteva iniziare a diluviare.
    Consapevole della meta della nave mercantile, Lile era un po’ spaventato dai vari racconti e dalle varie leggende che nascondeva l’isola e che aveva avuto modo di conoscere tramite storie di alcuni mercanti e marinai durante il lungo viaggio in mare.
    Mentre la nave si avvicinava ad un piccolo porto, Lile notava che al centro dell’isola su una piccola collina sorgeva una struttura e ai piedi della collina si intravedeva un centro abitato.
    Lile era pronto a sbarcare, assieme a lui alcuni marinai si stavano preparando per attraccare.

    - Ehi, quella è la prigione di Blackpool? -

    - Certo e forse è meglio anche starci molto lontano; la città che vedi sotto la collina si chiama Lumborg, è più sicura ed è meglio non inoltrarsi al di fuori si essa, ci sono bestie pericolose che girano per quelle terre. –

    Arrivati al porto Lile notò che il posto era colmo di Marines e per un attimo incrociò lo sguardo di alcuni che sembrava lo stessero studiando per bene.

    * Certo che come primo viaggio non è stato dei migliori, e poi ora sono capitato su un’isola piena di Marines. Strano nessuno mi ha parlato di una base della Marina in quest’isola, probabilmente prendono le giuste precauzioni essendo un posto pericoloso.
    Mmm…dovrò fingermi un mercante o un comune avventuriero, di certo non posso dire che voglio fare il pirata… *


    Perso fra i suoi pensieri Lile rimase sulla nave fino a quando una voce lo invitò a scendere, controllò che la spada fosse ben legata alla cinta del kimono bianco, lo zaino in spalla scese dalla nave.
    Prima di lui l’anziano marinaio che lo ha portato fino a qui scese dalla nave e vedendolo un po’ affaticato Lile gli si avvicinò per aiutarlo.

    - Ehi vecchio ti serve una mano? –

    L’anziano marinaio infastidito dall’atteggiamento del ragazzo gli rispose :

    - Mio giovane ragazzo non pensare a me, io so benissimo badare a me stesso, e tu invece? –

    Lile per un momento rimase immobile, quelle semplici parole dette da un anziano marinaio che viveva la sua vita navigando per i mari, gli riempirono la testa di domande.

    * Sarò pronto per questa avventura? Riuscirò a diventare un grande pirata?
    Che stupido che sono, aiutare a scendere da una nave un esperto marinaio che ha passato tutta la sua vita in mare superando chissà quali difficoltà.
    Coraggio Lile, ce la puoi fare, non devi dimostrarmi debole! *


    Arrivato finalmente a terra Lile alzò la testa verso il cielo quasi a cercare fra le nuvole un luogo a lui familiare per sentirsi a suo agio.
    Arrivò davanti al Marine, notevolmente più robusto e più alto rispetto a lui, sicuro di se stesso lo guardò negli occhi e alzò il braccio per fare un cenno di saluto e gli disse sorridendo :

    - Salve buon uomo, mi chiamo Lile e sono un giovane esploratore; in città c’è un posto dove posso trovare del buon cibo? Ho una fame da lupi! -
     
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    Già Caelen il Calvo

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    I marines fissarono il giovane ragazzo scendere dal pontile, con aria distesa e apparentemente tranquilla.

    Si avvicinò e, candidamente parlò:

    - Salve buon uomo, mi chiamo Lile e sono un giovane esploratore; in città c’è un posto dove posso trovare del buon cibo? Ho una fame da lupi! - Il suo sorriso smagliante e vagamente ipocrita nascondevano i suoi pensieri pirateschi.

    I marines si avvicinarono, scuri in volto e con aria poco amichevole. Loro non stavano sorridendo affatto.

    Due davanti e gli altri in fianco, come per circonadare Lile.

    -Siete armato, e come tale un potenziale pericolo. Sull'isola di Blackpool non è ammasso attraccare con le armi addosso. Verrete immediatamente scortato in sede, per la sicurezza pubblica - La sua voce era ferma e sicura di sè.

    I sottoposti, senza batter ciglio, avevano già messo la mano sull'elsa, pronti a estrarla se qualcosa fosse andato contro la loro legge, o meglio se Lile fosse andato contro la loro legge.

     
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    narrato
    Parlato Lile
    Parlato Marine
    Pensato Lile


    Quando Lile vide lo sguardo sicuro e serio sul volto del marine capì che forse non era il caso di scherzare troppo; il sorriso da sempliciotto mostrato precedentemente era ormai sparito, era tornato serio e ben attento a cosa gli stava accadendo attorno.
    Alcuni marine si avvicinarono a lui, due si misero davanti e altri sul fianco; sembrava volessero circondarlo per non farlo sfuggire qualora ne avesse avuto l’intenzione.
    Improvvisamente iniziò a temere per la sua sicurezza, il cuore iniziò a battergli forte, gli occhi leggermente spalancati e sorpresi di quello che stavano vedendo, Il volto aveva ripreso quel color bianco pallido come se stesse affrontando l’ennesima tempesta in mare aperto.

    * Ehi ma che cazzo succede qui! Che cazzo vogliono questi da me, non ho fatto niente di male. *

    Non sapeva più da che parte era girato, indietreggiò di un passo per avere una visuale più ampia sul porto;il piccolo porto deserto che si vedeva dalla nave sembrava esser diventato un mercato cittadino; c’erano marine ovunque che stavano adempiendo ai loro doveri: controllavano la nave appena arrivata e i suoi passeggeri appena scesi sull’isola.
    Il panico e l’ansia stavano prendendo il sopravvento su Lile.
    Lile non fiatò nemmeno una singola sillaba, forse voleva dire qualcosa ma era come se nel suo stomaco ci fosse un serpente che lo stava divorando dall’interno.
    Lile iniziò a pensare a come andarsene da quest’isola, non badò molto alle parole del marine posto davanti a lui :

    - Siete armato, e come tale un potenziale pericolo. Sull'isola di Blackpool non è ammasso attraccare con le armi addosso. Verrete immediatamente scortato in sede, per la sicurezza pubblica –

    Pensò solo a come uscirne e un pensiero in particolare lo stava lentamente sfiorando.

    * Una gomitata a sinistra, un calcio a destra, estraggo la katana e prendo in ostaggio un marine e poi me ne vado…no no che cazzo dico, ma dove voglio andare?!?!?! Sono in una base della Marina Militare, hanno pistole e cannoni e io una semplice katana di chissà quanti anni, devo starmene tranquillo e ascoltare cosa vogliono da me. *

    Nel frattempo la mano destra scivolò delicatamente sulla katana, si guardò intorno e vide che i marine erano già pronti ad estrarre le loro armi in caso di ribellione.

    * No no, non ci devo pensare minimamente… devo stare calmo, da solo non potrei MAI uscirne vivo.
    Cosa potrei fare, ah ci sono…………………*


    Una forte voce interruppe i suoi pensieri e Lile prestò subito attenzione al Marine davanti a lui :

    – Ehi ragazzino, mi hai sentito?! Sull'isola di Blackpool non è ammasso attraccare con le armi addosso. Verrete immediatamente scortato in sede, per la sicurezza pubblica -

    Lile guardò il Marine e cercando di rimanere calmo disse :

    – Ccerto… vi ho sentito! Scusate ma cosa trovate di così tanto pericoloso in un ragazzo circondato da decine e decine di Marine?! –

    * Chissà come mai tutti questi controlli e tutta questa cautela, magari stanno aspettando un qualche tipo di insurrezione da parte di qualche pirata che viene a liberare qualche compagno catturato…; beh sarebbe un’azione veramente folle, questa è una delle prigioni più sicure del mare blu, e il solo pensiero di esser quì...…mi vengono i brividi cazzo! *

    Inchinando il capo in segno di rispetto, slegando la katana dalla cinta nera del kimono, la porge al Marine :

    - Ecco a voi la mia katana se così siete più sicuri, non sono un pericolo pubblico.
    Vi chiedo perdono ma non ero stato informato della legge dell’isola, vi seguirò nella vostra sede per le vostre domande. –



    Edited by Mine07 - 3/10/2011, 08:33
     
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    Già Caelen il Calvo

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    No. Non li segui. Non potevi saperlo. MOdifica il tuo post in modo che termini con il parlato, cancellando l'ultima frase.


    La voce calma di Lile lasciava intendere una certa sottomissione, o comunque una scelta di adeguarsi alle leggi del posto; un comportamento strano per un pirata, un po' meno per una persona di senno. La situazione difficilmente avrebbe potuto portarlo a scelte differenti, se non avesse voluto passare almeno qualche notte in carcere. In QUEL carcere.
    Porse la katana, umilmente. Il marine di grado superiore, quello che aveva parlato fino ad ora, allungò la mano, rimanendo però impassibile; evidentemente non si aspettava qualcosa di diverso e sapeva che in qualsiasi caso, il vantaggio numerico non era indifferente.

    Fece per impugnare la spada ma non lo fece. Qualcosa lo distrasse, bloccando il suo movimento. Un fragoroso boato, come se fosse una cannonata, seguito dalle grida della gente. Una sola parola si udiva chiaramente tra la voce confusa del popolo:

    - Piratiiiii!!!!! - Il terrore dei mari, la peggior feccia che la terra abbia mai visto.

    I marines si voltarono improvvisamente, all'unisono; i rumori erano chiari: quello era un attacco. Chi era quel folle ad attaccare una città come Blackpool?
    Per un attimo il graduato e i suoi sottoposti fissarono il mare, cercando di scovare la minacciosa nave poco distante, ma nulla attrasse la loro attenzione, solo qualche peschereccio e qualche battello.
    Un'ombra si fece largo alle loro spalle, in mezzo alle case. Lile lo vide per primo, ma subito tutti si accorsero della sua presenza. Giunto da chissà dove, i suoi passi facevano tremare la terra, probabilmente più rumorosi dei quattro cannoni che teneva in spalla. Già. Cannoni, non fucili!
    La sua altezza raggiungeva quella dei palazzi di fianco e la sua massa era esageratamente grande, gigantesca oserei dire, ma risuonerebbe ridondante, sapendo che costui era per l'appunto, un gigante.

    Intorno a lui, o forse è meglio dire ai suoi piedi, una ciurma numerosa, composta da qualsiasi tipo di pirati, dai grossi e nerboruti combattenti con un elmo a coprire la faccia e un'ascia grande quanto una piccola nave, ai tizi più mingherlini armati di pistole e fucili. Una ciurma di tutto rispetto insomma. Numerosa sì, ma pochi erano gli elementi che risaltavano agli occhi, gigante escluso, ovviamente: un essere muscoloso e apparentemente glabro, con pettorali sporgenti e un elmo cornuto in testa, viso nascosto e un'ascia enorme al fianco, si faceva largo tra i marines accorsi come un coltello nel burro.
    Dietro, un distinto uomo con vestiti puliti e mantello nero con interni gialli, pizzetto ben curato e un'aria snob; al suo braccio un bastone da passeggio che utilizzava come fucile e come lama allo stesso tempo.
    In mezzo a loro un uomo di dimensioni decisamente più grosse della norma, non a livello del gigante alle sue spalle, ma alto una volta e mezzo quelli intorno a lui. Apparentemente disarmato il suo volto faceva comunque paura, segnato dalle cicatrici di chissà quante battaglie; i capelli sparati per aria, decisamente disordinati e i vestiti quasi laceri lo facevano sembrare un corsaro della peggior risma.

    Il cielo iniziò a tuonare, accompagnando quell'invasione inaspettata; dalle strade decine e decine di marines si riversarono nella piazza, intasandola. Anche i militari che avevano “accolto” Lile imbracciarono le armi e tentarono di porre fine all'attacco, ma il vantaggio che il gigante dava con i suoi movimenti e le sue cannonate sulla folla, non era indifferente.
    Il suo volto grasso e stranamente bonario, circondato da una peluria rossa che fondeva i capelli alla barba tramite folte basette, non smetteva di ridere, quasi fosse in un gioco a premi dove più gente colpisci più sale il punteggio.

    - Devono aver attraccato in mezzo alle belve della foresta. Prevedo che qui ci sarà un bel baccano tra un po'- Disse il vecchio ridacchiando mentre risaliva con calma sulla sua barca con un sorriso in volto.

    Per la cronaca, tu la spada ce l'hai ancora, nel caso non si fosse capito. E la loro attenzione ora non è per te.
     
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  6. Mine07
     
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    Parlato altri


    Un boato accompagnato da strazianti urla attirarono l’attenzione di Lile.
    Solo una parola si udiva chiaramente da dietro alcune case del porto ed era quella che Lile si immaginava poco fa :

    - Piratiiiiiiiiiiii!!! –

    * I pirati su quest’isola?!? Allora stavano aspettando veramente qualcuno? Ma chi è questo folle? *

    Lile strinse con la mano destra il fodero della katana pronto a sfoderarla e nello stesso istante rivolse lo sguardo verso le case per vedere di scovare l’autore di tutto questo trambusto .

    * Non è possibile, è enorme! *

    Per un attimo il respiro si fermò, gli occhi spalancati e increduli di quello che stava vedendo : fra le case sbucò una figura gigantesca alta come i palazzi che lo circondavano, sulle sue spalle si notavano quattro cannoni ancora fumanti, probabilmente per i colpi appena inflitti, e sotto la fitta barba rossa si intravedeva il riso sorridente quasi come si stesse divertendo far del casino.

    * E questo chi cazzo è? Quanto diavolo è grosso; tiene i cannoni come se fossero dei fucili, che potenza! *

    Dopo qualche istante ai piedi del gigante si videro numerose persone armate, i più robusti impugnavano delle spade e delle asce mentre gli altri, decisamente meno portati al combattimento fisico avevano pistole e fucili; erano pronti ad attaccare frontalmente chiunque senza pietà. Quella era una ciurma di pirati, una ciurma molto numerosa arrivata su quest’isola con un obiettivo ben preciso.

    * Ma come avranno fatto ad arrivare sull’isola e a sfuggire ai controlli della Marina?!? *

    Lile cercò invano un simbolo di riconoscimento fra i pirati ma gli occhi si posarono su alcuni membri della ciurma che si differenziavano dagli altri : un essere veramente muscoloso a torso nudo con un elmo cornuto che gli copriva il capo, impugnava un’ascia enorme e con tanta ira si faceva strada fra i Marines senza difficoltà; poco dietro c’era un uomo decisamente più tranquillo con una mantella nera che lo copriva, sul viso spiccava un pizzetto ben curato che gli accentuava la sua aria di superiorità rispetto ai suoi compagni, lungo il suo braccio teneva uno strano bastone che utilizzava come fucile e anche come spada; fra di loro vi era anche un uomo alto quasi 3 metri, il volto era coperto da cicatrici, indossava degli stracci e aveva i capelli disordinati, sembrava una bestia; nonostante non portava nessuna arma, incuteva paura a chiunque.

    * Ma chi diavolo sono questi??? Non mi devo assolutamente intromettere nei loro problemi, devo andarmene al più presto *

    I Marines tentarono di fermare l’invasione, anche coloro che fino a poco fa erano intorno a Lile si precipitarono nella piazza diventata il centro dello scontro, ma la ciurma di quei pirati aveva buoni elementi e il gigante dava un ottimo vantaggio. Cannonate, suoni di lame che s’incrociavano, spari e urla coprivano il suono dei tuoni che annunciavano da lì a poco un acquazzone.
    Lo sguardo attento di Lile era rivolto verso la piazza, dietro di lui udì una voce :

    - Devono aver attraccato in mezzo alle belve della foresta. Prevedo che qui ci sarà un bel baccano tra un po'-

    Lile si voltò e vide che il vecchio stava tornando tranquillamente sulla sua nave con uno strano sorriso.

    * Non voglio starmene qui, forse sarebbe il caso di approfittare della disattenzione della Marina per andarmene. Dovrei chiedere un passaggio al vecchio. *

    Lile disse al vecchio :

    - Ehi vecchio, me lo dai un passaggio? Non vorrai mica lasciarmi qui! -

    Edited by Mine07 - 4/10/2011, 13:31
     
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    Già Caelen il Calvo

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    Probabilmente non te l'ho detto, il tizio con l'elmo ha un'armatura piuttosto pesante di un materiale che ti sembra ferro. Non è a torso nudo.


    Il porto era in subbuglio, quei pirati stavano mettendo sottosopra tutto quanto, come animali inferociti.
    Le cannonate del gigante facevano tremare la terra e i marines sembravano rivolgere gran parte della loro attenzione nella sua direzione. Fucilate e spadate sembravano metterlo solo in minima parte in diffioltà; con il sorriso sul volto faceva piazza pulita degli avversari.
    Altrettanto temibili parevano gli altri pirati: quello con l'ascia, particolarmente attivo, attirava su di sè decine e decine di marines per poi scaraventarli lontano con una sola spazzata mentre il barbarico uomo a mani nude, si buttava in mezzo alle mischie a quattro zampe come un animale, menando pugni e calci in modo sconclusionato ma decisamente efficace.
    Apparentemente sparito, invece, era l'anziano ben vestito: sebbene il suo aspetto avrebbe potuto spiccare tra la folla, gli occhi di Lile non lo videro da nessuna parte.

    In un misto di paura, eccitazione e curiosità il giovane pirata cercò di scrutare tra la folla una qualche bandiera, un vessilo che richiamasse il nome della ciurma; attese qualche secondo e poi si accorse di come, sulla pancia del gigante, vi fosse disegnato un enorme teschio marrone su sfondo bianco. Evidentemente troppo grosso per essere balzato subito all'occhio di cercava un qualcosa della dimensione di una bandiera.

    La battaglia imperversava mentre i marines sembravano essere sempre più in difficoltà. Nonostante il loro numero non sembrasse diminuire, grazie al continuo afflusso proveniente da tutta la città, erano in chiaro svantaggio.

    - Ehi vecchio, me lo dai un passaggio? Non vorrai mica lasciarmi qui! - Disse Lile un po' preoccupato mentre guardava il vecchio rientrare nella cabina della sua nave.

    Attese solo qualche istante la risposta, che probabilmente lo spiazzò.

    - Andarmene? Non ci penso neanche! Erano anni che non vedevo uno spettacolo così eccitante! Ehehehe. - il suo sorriso in volto non era diminuito mentre, uscendo dalla cabina, aveva con se una sdraio che posizionò sul ponte, per godersi lo spettacolo.

    Osservò ancora qualche attimo la battaglia alle spalle di Lile, poi, con voce divertita aggiunse:

    - Ragazzo, ti conviene impugnare le armi. Quei marines stanno venendo dalla tua parte! - Il tono stridulo e quasi fastidioso era solo il segno della sua veneranda età.

    Lile si voltò e vide tre marines avvicinarsi a lui, due armati con una normalissima spada d'ordinanza, mentre l'ultimo portava con sè una grossa mazza.

    - Non lasciatelo scappare. Sta cercando di rubare quella barca! Fa sicuramente parte della ciurma di Mata! - Disse uno di quelli.

    I tre, presi dalla furia della battaglia, non avevano nè la voglia nè il tempo di parlare e di chiarire la situazione. Uno di essi, visibilmente accaldato, fece saettare la spada in direzione di Lile, effettuando un fendente orizzontale, con la speranza di colpirlo al fianco destro. Gli altri due, qualche passo in ritardo, si limitarono ad avvicinarsi pronti ad un eventuale contrattacco del pirata.
     
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    * Non ci posso credere, ma che cazzo sta facendo?!? *

    Lile non credeva ai suoi occhi, per qualche secondo rimase sbalordito e incredulo : il vecchio che fino a poco fa era salito sulla nave, posizionò sul ponte una sdraio e si coricò senza problemi ad osservare l’evolversi della battaglia.

    - Andarmene? Non ci penso neanche! Erano anni che non vedevo uno spettacolo così eccitante! Ehehehe. -

    Gli occhi di Lile si spalancarono sempre più, la tranquillità del vecchio e il suo sorriso iniziarono ad irritarlo.

    – EHI MA CHE DIAVOLO TI PRENDE?!? Come fai a startene lì tranquillo? Non c’è niente da guardare e di certo non credo che sia divertente osservare delle persone che si ammazzano per chissà che cosa!!! Dobbiamo andarcene vecchio e al più presto, questo posto sta diventando parecchio pericoloso e se andranno avanti così distruggeranno il porto! –

    Il vecchio era concentrato ad osservare la battaglia e sembrava non dar ascolto alle parole di Lile.
    Il sorriso stampato su quel viso iniziava a mettergli parecchia ansia, era troppo tranquillo.
    il vecchio sembrava proprio felice di assistere alla battaglia, spadate, colpi di pistola urla di dolore, nessuno di questi rumori sembravano disturbare la sua serenità.

    * Ma che gli salta in mente? Certo che per esser così tranquillo ne avrò vissute parecchie di battaglie…*

    I pensieri di Lile si fermarono di colpo quando sentì le parole del vecchio :

    - Ragazzo, ti conviene impugnare le armi. Quei marines stanno venendo dalla tua parte! –

    Lile si girò e vide tre Marines che si stavano avvicinando, due di questi impugnavano una normale spada d’ordinanza mentre l’altro aveva una mazza molto vistosa.

    - Non lasciatelo scappare. Sta cercando di rubare quella barca! Fa sicuramente parte della ciurma di Mata! -

    Lile non sapeva cosa dire e nemmeno cosa fare davanti alle dichiarazioni del Marine.
    Solo una cosa gli venne in mente da dire :

    – Ehi calma, noi siamo dei semplici mercanti, non facciamo parte della ciurma di quei… pirati! -

    Le parole di Lile di certo non fermarono l’ avanzata dei Marines.

    * Credo che lo scontro sia inevitabile! *

    I Marines erano molto coinvolti nella battaglia e al momento non sapevano distinguere chi ne faceva parte e chi no, sul loro volto si leggeva solo la voglia di porre fine a tutto questo il prima possibile e per farlo dovevano catturare chiunque; uno di loro tentò di colpire Lile sul fianco destro con un fendente ma fortunatamente riuscì a schivare il colpo indietreggiando prima col piede destro e poi portando il piede sinistro allo stesso livello. La spada del Marine sfiorò quasi il kimono tanto amato.

    - Ehi ma che cazzo fai??? –

    * Questo stronzo ha quasi rovinato il kimono di mio zio *

    Lile si voltò per un secondo per vedere se il vecchio si fosse spostato dal ponte della nave e invece notò che nemmeno l’avvicinarsi dei Marines lo preoccupava, addirittura sembrava si stesse divertendo. Lile, un po’ infuriato per l’attacco impulsivo del Marine, indietreggiò di qualche passo, si tolse il kimono e lo gettò per terra dietro di lui; estrasse la katana gettando via il fodero vicino al kimono e si rivolse ai Marines dicendo :

    – Beh a quanto pare siete proprio degli idioti… -

    Lile con aria minacciosa guardò fisso negli occhi il Marine davanti a lui e gli disse :

    - E tu…brutto coglione mi hai quasi rovinato il kimonoooo! –

    Lile con la katana parallela alla gamba destra si avventò sul Marine davanti a lui e approfittando della sua stanchezza, tentò di colpirlo prima alla gamba sinistra facendo un movimento dal basso verso l’alto poi al braccio sinistro con un movimento dall’alto verso i basso.

    Tecnica utilizzata :
    -Nessuna Pietà
    [Basso] [Potenziamento] : 0 [Categoria] : Combattimento con le lame
    Questa tecnica consiste nel colpire l’avversario agli arti mentre abbassa la guardia con vari colpi veloci a ripetizione;
    dall’altro verso il basso mirando alle braccia e dal basso verso l’alto mirando alle gambe.
    Mentre l'avversario abbassa la guardia Lile approfitta di questa leggera distrazione per avventarsi su di lui e sferrare dei colpi mirati alle articolazioni utilizzando la katana (ad una mano).
    Tecnica basata sulla Destrezza, sulla Robustezza e Maestria.

     
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    La sua abilità con la spada e la sua agilità si stavano dimostrando assai utili. Evitato agilmente il colpo del marine ora si stava preoccupando di colpirlo nel migliore dei modi. Sfruttando la freschezza dei propri muscoli contrapposta alla stanchezza nemica, riuscì a eseguire un colpo in direzione dell'avversario.
    Mosse il piede in avanti, tentando di colpire la gamba mancina del graduato che però, abbassò rapidamente la lama facendola cozzare contro quella di Lile, provocando un rumore metallico; tuttavia non fu abbastanza rapido, il secondo colpo, quello diretto al braccio, fu praticamente impossibile da evitare e il marine venne ferito cadendo a terra sanguinante.

    - Ahhh. Uccidetelo, uccidetelo! - Urlò più in preda alla disperazione che altro.

    Gli altri due presenti si avventarono su di lui, con un solo obiettivo. Di certo se fosse rimasto vivo lo avrebbero scortato fino alla prigione: probabilmente anche Lile avrebbe preferito la morte.
    Il tizio armato di spada effettuò un affondo diretto al ventre del pirata, rimanendo così con il corpo a debita distanza. L'altro marine, invece facendo roteare la sua mazza, si avventò molto più furiosamente su di lui, cercando di colpirlo come se tenesse in mano una mazza da baseball e il suo nemico fosse una pallina.
    Il suo sguardo era quasi inferocito e la sua grossa stazza potevano incutere soggezione, se non vero o e proprio timore.


    Nel frattempo la battaglia alle spalle del gruppetto continuava senza sosta, sempre più cruenta e feroce. Il gigante aveva smesso di utilizzare i propri cannoni, ma grazie alla sua mole ogni suo passo risultava un possente attacco verso un manipolo sempre diverso di marines.

    CITAZIONE
    I due tizi che stai affrontando contando come due avversari di 1/2 livello ciascuno. Le loro caratteristiche sono tutti 3.

     
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    Lile era evidentemente più agile del Marine il quale riuscì a parare il primo colpo diretto alla gamba sinistra ma non riuscì a fare nulla per l’altro colpo diretto al braccio sinistro, ora era a terra con la ferita aperta che continuava a sanguinare e in preda alla disperazione ordinò ai suoi compagni di uccidere il ragazzo.

    - Uccidermi?!?!? Provateci se ne siete capaci!–

    Lile voleva evitare tutto questo ma ormai anche lui era coinvolto in questa assurda battaglia e l’unica via d’uscita era quella di sconfiggere gli altri due Marines il prima possibile.
    Il Marine con la spada tentò un affondo diretto all’addome ma Lile era più scaltro e con un movimento antiorario del braccio destro parò il colpo con la katana colpendo direttamente la spada deviandola verso il lato sinistro del Marine cercando di sbilanciarlo leggermente; l’altro Marine, decisamente più robusto rispetto ai suoi due compagni, tentò un colpo con la mazza ma Lile si aspettava questo e con la mano sinistra completamente aperta rivolta verso l’arma, tentò di parare il colpo facendo attivare l’Impact Dial posizionato nel guanto sinistro e nel caso riuscisse ad assorbire il colpo del Marine, Lile tenta di rilasciare l’energia assorbita dal Dial toccando il Marine sulla parte del corpo più vicina a lui.
    Lile, leggermente furioso per esser stato coinvolto in una battaglia in cui non centrava nulla, non badava molto all’evolversi della rivolta piratesca e poco gli importava chi stava dominando il campo di battaglia, voleva solo andarsene prima possibile da questo inferno.

    * Devo sbrigarmi a far fuori anche questi due prima che arrivino altri Marine!*
     
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    Usa il correttore di word, così eviti errori di grammatica. Inoltre prima hai fatto un Orrore grammaticale, passando nella stessa frase dal passato al presente, poi ancora al passato. Controlla e rileggi prima.


    Il combattimento sembrava proseguire senza sosta, sia nella piazza che per il giovane Shandia; abbattuto piuttosto facilmente il primo avversario ora si ritrovava di fronte altri due agguerriti nemici armati di spada uno e di mazza l'altro.
    I due si fiondarono senza pietà su Lile cercando di colpirlo con colpi inferti più a casaccio che altro. Abilmente lo spadaccino riuscì a deviare l'affondo di lama e altrettanto agilmente riuscì a frapporre la mano con all'interno il Dial che, assorbendo il colpo alla perfezione fece rimanere quasi sbalordito il furioso marine che lo fissò stranito per un istante.
    Lile aveva intenzione di liberare il colpo prima possibile e cercò di toccare immediatamente lo stesso marine che aveva inferto la mazzata poco prima, ma senza successo: costui, indietreggiando di qualche passo evitò di essere toccato, forse più per fortuna che per astuzia, in quanto nulla aveva lasciato capire cosa fosse successo.

    I due marinai si guardarono, indispettiti dall'aver trovato un nemico più ostico di quel che credessero.
    Un cenno d'intesa bastò a entrambe per capire cosa volesse fare l'altro. Il primo impugnò la spada con due mani, facendo forza sull'elsa e la fece roteare un paio di volte in aria, all'altezza del volto nemico. Il secondo, invece, prendendo qualche passo di rincorsa mosse rapidamente la mano che impugnava la clava facendola scorrere quasi a fil di terra, come fosse una falce, indirizzandola alle ginocchia di Lile, in questo modo, con questo attacco combinato, ognuno dei due marines avrebbe tentato di colpire una parte del corpo differente del pirata (testa e ginocchia), rendendo più difficoltosa la parata.

    Intanto, il marine a terra, sanguinante, sghignazzò rumorosamente. mentre osservava qualcosa verso l'orizzonte.

    - Stanno arrivando i rinforzi. Per voi pirati questo porto tra un po' sarà una tomba. Ahahahah. - Disse con la voce spezzata dalla sofferenza per il dolore che provava.


    CITAZIONE
    La tecnica dei due tipi è una tecnica combinata, considerala una tecnica Media.

     
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    Parlato Lile
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    Oh cazzo, scusami per la grammatica!


    Lo scontro proseguiva senza alcuna sosta, ancora si sentivano i rumori della battaglia che era scoppiata in piazza. Lile, dopo aver parato con la katana l’affondo del Marine e aver assorbito l’energia dell’attacco del secondo Marine nel dial, tentò invano di rilasciare l’energia dell’Impact. Sul volto del Marine si notava l’espressione stupita e incredula non tanto per il colpo non andato a segno ma per il modo in cui Lile si era contrapposto al colpo.
    Sul volto di Lile spiccava un lieve sorriso compiaciuto. Il Marine indietreggiò di qualche passo. Lile alzando la testa per osservare i due Marines, con il sorriso disse :

    - Ihihhih, con chi credete di aver a che fare?! –

    I Marines non badarono alle parole di Lile e subito partirono al contro attacco : il Marine con la spada impugnò l’arma con entrambe le mani e facendola roteare tentò di sferrare un colpo in pieno viso mentre il Marine con la mazza prese la rincorsa e tentò di colpire la gamba sinistra di Lile.

    * Merda, un ’attacco combinato!!! Maledetti Marines!*

    Lile si piegò leggermente sul lato destro appoggiando il ginocchio per terra e portando la katana sul lato destro all’altezza del viso per parare il colpo del Marine che arrivava dall’alto; vedendo la mazza dell’altro Marine arrivare ora all’altezza del bacino mise davanti a sé il palmo della mano sinistra tentando di anticipare il colpo attivando il Dial contro la mazza per evitare il colpo del Marine.
    -Energia del Cielo
    [Alto] [Potenziamento] : 0 [Categoria] : Combattimento Violento
    Questa tecnica consiste nell’utilizzo del impact Dial posto nel guanto sinistro, Lile studia l’avversario e appena vieni minacciato al volto o all’addome con un movimento della mano sinistra cerca di parare il colpo (funziona solo colpi contundenti) il dial nascosto nel guanto della mano sinistra assorbe l’energia dell’attacco, appena Lile posa delicatamente la mano sinistra sul corpo dell’avversario, il dial rilascia l’energia tutta l’energia assorbita.


    Lile vide il Marine a terra, ancora dolorante con un beffardo sorriso e a gran fatica disse :

    - Stanno arrivando i rinforzi. Per voi pirati questo porto tra un po' sarà una tomba. Ahahahah. -

    Lile cercò con lo sguardo, rivolto prima sul mare poi sulla piazza dove la battaglia continuava a far vittime da entrambe le parti e infine agli estremi del porto, i Marines che stavano accorrendo per finire la battaglia.

    * Dove cazzo sono?! Merda, sapevo che qui succedeva un bordello, arrivano anche i rinforzi per loro!*
     
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    NON METTERE L'APOSTROFO AI TERMINI MASCHILI!!! E USA QUEL CAZZO DI CORRETTORE DI WORD PER SCRIVERE


    L'attacco dei due marines andò in fumo, contrariamente alle loro speranze: con un abile movimento Lile contrappose la katana alla sciabola del militare e posizionò la mano che impugnava il Dial tra lui e la mazza che stava per arrivargli addosso.
    Liberata l'energia contenuta nel piccolo marchingegno bellico, anche lui si ritrovò sbalzato qualche metro indietro un po' dolorante per il contraccolpo. L'energumeno armato di mazza, invece andò a sbattere con la schiena e con la testa contro un muretto poco dietro di lui, perdendo i sensi, o peggio; il pirata era riuscito a mettere fuori gioco due di loro, ma il terzo non sembrava voler demordere.

    - Maledetto pirata! - Esclamò rabbioso.

    Afferò nuovamente spada e corse verso il giovane, con tanta rabbia in corpo quanta nemmeno lui potesse immaginare. Prima un fendente orizzontale da destra, poi uno da sinistra immediatamente dopo. Il doppio colpo pareva dotato di un certo impeto e una certa forza, nonostante il corpo poco muscoloso dell'esecutore.

    Considerala una tecnica Bassa


    Il marine a terra perse definitivamente i sensi per il taglio ricevuto poco prima, ma un sorriso sul suo volto era inevitabile: da lontano, verso l'orizzonte, quelle che sembravano tre grosse navi stavano giungendo nella direzione del porto. Lile non poteva sapere con certezza quanto ci avrebbero messo ad attraccare, ma di sicuro, se le parole del marinaio fossero state vere, il porto non sarebbe più stato sicuro da lì a poco.

    - Ma guarda, evidentemente quelle navi stavano inseguendo quella pirata. - Disse il vecchio massaggiandosi il mento ispido per la barba incolta.

    - Sarà meglio che non mi faccia trovare qui. Non si sa mai.- Disse alzandosi dalla sedia a sdraio.

    Quel corpo magro e rinscchito, la pelle scura per il sole e la salsedine nascondevano evidentemente un uomo dalle tante avventure passate, forse anche ai limiti della legalità.

    Non appena entrò nella cabina, la nave iniziò a muoversi, rivelando alcuni propulsori indipendenti dalle vele e dal vento. Quel tizio ne sapeva una più del diavolo.
    Nel giro di pochi istanti aveva già preso le distanze dal porto e puntava dritta verso Ovest, dalla parte opposta rispetto alle navi della marina.

    In piazza, nel frattempo la marina stava perdendo quasi tutte le proprie truppe, evidentemente addestrate male per riuscire a contenere un attacco di quelle dimensioni.
     
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    Parlato Lile
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    Lile riuscì a schivare il Marine con la spada e quando la mazza del secondo Marine toccò il palmo della mano sinistra, l’energia catturata poco fa dall’impact Dial si sprigionò e scaraventò il Marine contro un muretto posto qualche metro dietro di lui perdendo i sensi mentre Lile, per il contraccolpo del Dial, sbalzò indietro di qualche metro.
    Dolorante per il contraccolpo ricevuto, toccandosi il braccio sinistro e guardando il Marine rimasto in piedi davanti a lui, pensò :

    * Cazzo che male!!! Non mi sono ancora abituato al contraccolpo, per fortuna che la mazzata del Marine non era molto potente; finalmente l’ho messo fuori gioco il bestione; ora ne rimane solo uno! *

    Lile vide alcune navi della Marina arrivare all’orizzonte, di certo non era una bella notizia. Il suo sguardo cercò la sua unica via di fuga ovvero la nave mercantile che l’aveva portato sull’isola; vide il vecchio entrare in cabina e poco dopo la nave muoversi dal porto.

    *Bastardo di un vecchio, ma quanto è veloce quella nave!! Devo sbrigarmi a liberarmi di questo tizio e raggiungere di fretta la nave; non voglio esser catturato dalla Marina ormai ci sono dentro fino al collo in questo casino!*

    La preoccupazione assaliva Lile, non aveva molte scelte, doveva sbarazzarsi del Marine immediatamente e raggiungere di corsa la nave!

    - Ahahahah, sei rimasto solo, che vuoi fare?! Dai coraggio, magari avrai più fortuna!-

    Disse Lile al Marine cercando di attirarlo verso di sé.
    Il Marine, con la rabbia che traboccava dai pori della pelle, guardò fisso Lile, afferrò la spada e gli corse incontro in preda all’ira. In un baleno si trovò davanti al giovane pirata, tentò di colpirlo con un fendente orizzontale da destra ma Lile, facendo perno sul piede e spostandosi di lato riuscì a schivare in parte il colpo ferendosi lievemente al braccio con la punta della spada del Marine, mentre un altro fendente sul lato opposto tentò di colpirlo di nuovo ma Lile riuscì a parare la spada del nemico con la sua katana cercando di deviare la spada e colpire il Marine in pieno addome.

    -Stoccata della Nuvola
    [Bassa] [Potenziamento] : 0 [Categoria] : Combattimento con le lame
    Questa tecnica viene utilizzata solo contro un avversario che impugna un’arma, consiste nel deviare con la propria arma la lama dell’avversario aprendo così un varco nelle difese dell’avversario per portare successivamente il colpo all’addome.
    Tecnica basata sulla Forza e Sulla Destrezza.
     
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    Già Caelen il Calvo

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    Lile si liberò più facilmente di quel che credesse dai marines suoi avversari, facendo crollare a terra anche quest'ultimo. Evidentemente erano poco più che lavapiatti, o qualcosa di simile. Anche il primo ad essere stato ferito, aveva perso i sensi, ma il volto di soddisfazione rimaneva anche nella sconfitta. Il pirata sapeva il motivo di quella felicità.
    Osservò il mare, le navi erano ormai vicinissime, tra non molto avrebbero attraccato e quel porto sarebbe diventato una trappola per i pirati di Mata, o per tutti quelli sospettati di esserlo.
    Per un attimo la mente di Lile arrivò al vecchio mercante che, ormai lontano, si era messo al sicuro dai marines, inducendo a pensare che anche lui avesse avuto qualche guaio con la legge, una volta.

    Ma di certo quello non era nè il luogo nè il tempo per pensare agli altri, di sicuro era più in pericolo lui rispetto al vecchio.

    Una sordo rumore destò Lile dal suo pensiero, facendolo tornare alla realtà. La terrà tremò per qualche istante e al centro del porto una grossa voragine profonda una decina di metri iniziò a risucchiare i presenti, soprattutto marines. I pirati, infatti, si erano spostati in modo tale da evitare di finire nella gola che si era creata dal nulla, come se sapessero del suo arrivo.

    Lile era troppo lontano per poter essere considerato a rischio, ma ora iniziava a rendersi conto della situazione: i marines rimasti scapparono verso di lui, superandolo senza nemmeno prestargli attenzione.

    - Ritirata. Alle prigioni! - Urlò un graduato.

    I pirati, rabbiosi e incoraggiati dalla fuga nemica si misero a inseguirli, dirigendosi anche loro in direzione delle galere situate alle spalle di Lile.

    Ora il porto era semi deserto. Di fronte a lui una voragine colma di marines che cercavano (quelli ancora in grado di muoversi) di uscire da quella buca. Dietro di lui la ciurma di pirati che si dirigeva alle prigioni dove presumibilmente ci sarebbe stata la seconda parte del combattimento, di fianco a lui le tre navi della marina che ormai erano a poche centinaia di metri dall'attracco.

    Una situazione sicuramente scomda.

    Edited by Caelen il Calvo - 10/10/2011, 22:45
     
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