Birdemic

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  1. Sonny.1993
     
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    Birdemic è un film del 2008 del “visionario” (come lui stesso si definisce) regista James Nguyen, alla sua primissima esperienza cinematografica. Nguyen è un appassionato di cinema, e pur non avendo seguito alcun corso di studi in proposito, né aver avuto alcuna esperienza di alcun tipo, ha deciso di lanciarsi nel mondo del cinema con Birdemic, un Monster Movie che lui preferisce definire Romantic Thriller, genere di cui si vanta di essere maestro.
    La visione di Birdemic apre la mente dello spettatore, facendogli scoprire nuovi orizzonti di inettitudine. Da un certo punto di vista, Nguyen è come Gesù Cristo, che si immola per far sembrare, per contrasto, bravi tutti gli altri registi: ogni film è bello, in confronto a Birdemic. E non sto parlando di Epic Movie o Clash of the Titans; film come Troll 2, The Room o persino Plan 9 from Outer Spac, se comparati a questo, sembrano film tutto sommato niente male.
    Vediamo un po’ perché.

    LA TRAMA



    (contiene spoiler)
    Rod, giovane imprenditore nel campo delle tecnologie verdi, conduce una vita tranquilla a Silicon Valley, costellata da straordinari successi nel lavoro e da lunghe serate passate a giocare in un campo da basket col suo unico amico. La sua vita, però, viene scossa quando incontra Nathalie, una sua vecchia compagna di scuola: la vede uscire dal ristorante in cui sta pranzando, si fionda fuori e, dopo una conversazione di una trentina di secondi, la invita a cena fuori. È già amore. I due vivono lo splendido primo periodo di una relazione nel migliore dei modi, facendo uscite a quattro con l’amico di Rod (che, per incredibile coincidenza, è fidanzato con la migliore amica di Nathalie), pranzando a casa nella madre di lei e visitando la famosa Sagra delle Zucche (la scena della sagra dura più di 7 minuti, non ha nessuna linea di dialogo e mostra solo i protagonisti che la attraversano, mentre la telecamera indugia sui vari prodotti tipici della zona).
    Poi, improvvisamente, proprio dopo la loro prima notte d’amore, le aquile attaccano. Non c’è nessuna introduzione, nessuna spiegazione, nessuna anticipazione se non una giornalista alla tv che sosteneva che degli uccelli erano stati trovati morti: vediamo Nathalie e Rod andare a letto insieme, la telecamera oscurarsi e, subito dopo, il cielo invaso da uccelli urlanti che, a intervalli regolari, si schiantano a terra, esplodendo. I due vengono svegliati dal frastuono assordante, e senza farsi alcuna domanda escono dal motel in cui stavano, bussano a una porta a caso e si aggregano a un’altra coppia, che è casualmente in possesso di un fuoristrada. I quattro, armati di grucce, escono dal motel per raggiungere il veicolo, difendendosi dai volatili a colpi di sottile ferro flessibile.
    Qui inizia il viaggio dei personaggi, di cui in realtà non è mai spiegato il senso: qual è il loro scopo? Dove devono andare? Perché semplicemente non si fermano da qualche parte, al sicuro? Non si sa. Sta di fatto che la combriccola comincia un viaggio senza né capo né coda, fermandosi a intervalli regolari per svaligiare un autogrill; aiutare un gruppo di bambini bloccati in uno scolabus, finendo involontariamente per farli ammazzare; adottare due bambini a cui sono stati uccisi i genitori; fare benzina; discutere del riscaldamento globale (che è, in maniera nient’affatto chiara, la causa dell’attacco delle aquile) con uno scenziato trovato per caso; svaligiare un secondo autogrill; addentrarsi in un bosco a caso per parlare con un hippie di quanto la natura sia bella e vada rispettata; fermarsi ad aiutare un cowboy pazzo che verrà ucciso in una manciata di secondi e, infine, andare a pesca, perché hanno finito il cibo. Va sottolineato che ad ogni fermata, ma proprio ad ogni fermata, inizialmente sono tutti tranquilli, poi le aquile li attaccano e loro si salvano per un pelo. Durante il viaggio, in circostanze diverse, l’uomo e la donna a cui si erano aggregati vengono uccisi dalle aquile (la donna viene uccisa mentre caga, tra parentesi), e in una scena che dura meno di trenta secondi i nostri amici trovano, sempre assolutamente per caso, i loro rispettivi migliori amici morti dentro una macchina. Per difendersi dai ripetuti attacchi, i protagonisti faranno uso di diversi fucili automatici, che stavano nel fuoristrada.
    Nel finale, dopo un'ora e mezza che pare durare un'eternità, le aquile semplicemente se ne vanno, e tutte le domande rimangono senza risposta.
    Il messaggio ecologista viene reiterato a intervalli regolari almeno ogni 5 minuti, in maniera diversa, nonostante il legame fra riscaldamento e giganteschi stormi di aquile esplosive non venga mai spiegato.

    I PERSONAGGI



    Nessun personaggio è dotato di una personalità: nessuno nel film mostra mai un attimo di incertezza o di debolezza, e gli attori falliscono persino nel mostrare paura, risultando piatti e apatici in ogni situazione.
    Il film, inoltre, sbaglia completamente la formula del buon monster movie: mostrare i protagonisti, presentare una miriade di personaggi secondari antipatici e poi far ammazzare tutti quelli antipatici dal mostro di turno.
    Qui, il film si concentra invece totalmente sui due protagonisti, presentando di striscio un paio di personaggi nella prima mezz’ora che non appariranno più dopo lo scoppio della Birdemia. Nella seconda parte vengono presentati alcuni altri personaggi, ma o appaiono in una singola scena facendo un monologo (l’hippie, lo scenziato) o sono sempre presenti, ma dicono a malapena una parola.

    IL LATO TECNICO


    Con queste premesse, il film non potrebbe essere buono: una sceneggiatura disastrosa, recitazione anche peggiore, trama ridicola e personaggi insulsi non possono produrre un buon film, anche con un miliardo di budget. Birdemic, però di budget ha la miseria di 10'000 dollari (fatto a cui il regista da tutta la colpa per la riuscita del film), ed è questo a far spiccare ancora più il film per la sua bruttezza.
    La telecamera sembra muoversi in maniera totalmente arbitraria: indugia su particolari di nessun conto, stacca interrompendo una frase a metà, non stacca quando il personaggio ha già recitato la sua battuta da 10 secondi. La qualità video è terribile, peggiore di qualsiasi cosa abbia mai visto: va ben sotto il livello amatoriale, facendo inspiegabilmente sembrare ogni scena come se fosse filmata col green screen. La colonna sonora è sempre del tutto inadatta (e ancora, non posso rendere l’idea di quanto), ma la cosa più assurda di tutte forse è la qualità audio: in ogni scena è possibile sentire un KKSSHHHHHH di sottofondo, che si fa insopportabile quando la scena è ambientata in strada, o, ancora peggio, in riva al mare (in quel caso, lo scroscio delle onde copre completamente ogni altro rumore). Ogni volta che c’è uno stacco, poi, la qualità audio e video cambia, dando l’impressione di star guardando un bizzarro collage cinematografico.
    E poi, naturalmente, ci sono gli effetti speciali, che consistono in tre o quattro animazioni fisse di aquile sovrimpresse sull’inquadratura, in quello che potrebbe essere il peggior utilizzo del CG di sempre.

    Il regista, dunque, cos’ha fatto? Si è scusato col pubblico per l’orrore che gli ha proposto?
    Naturalmente no: sostiene che, per quanto aveva di budget, il film non è male, e che la gente non ride del film, ma col film. Il che ha veramente un sacco di senso, dato che ha affermato più volte che il film è assolutamente serio e non una commedia (+)
    Per coronare il tutto, il regista cita tra le sue ispirazioni Tarantino, Hitchcock e Coppola, giusto per dimostrare che la qualità di ciò a cui ti ispiri non ha nulla a che fare con la qualità del tuo lavoro.

    Suonerà arrogante ma... io potrei fare un film migliore. Ci metto la mano sul fuoco. Non sarei in grado di fare un film buono, ma potrei fare un film migliore di questo. Chiunque potrebbe.
    Nonostante il gigantesco wall of text, comunque, non penso di aver reso giustizia al film. Non posso io, non può il trailer e non possono le singole scene. Va visto per intero per essere davvero capito e apprezzato… e invito tutti a farlo. È un’esperienza. Qui potete vederlo in streaming: +
     
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  2. Shutendoji
     
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    Ecco la recensione dell'idiota che aveva postato qualche tempo fa qualcuno, che aveva recensito Troll 2

     
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  3. LolliDepp
     
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    Dai, ma visto il trailer si spera che il tipo sia un emulo di Ed Wood
     
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  4. Blecco.
     
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    Madò . Sto male. Comunque Yotobi fa recensioni a livello dei film che recensisce.
     
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  5. Kamboshin
     
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    wtf
     
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    ma che merda! è molto peggio di ed wood..
    e poi se proprio sei un coglione che vuole fare un film pur non sapendo un cazzo di nulla, non ci metti gli effetti speciali.
     
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    Con gli occhiali da Arrebbotta

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    È BELLISSIMO
    se lo guardo da fuso muoio dal ridere
     
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    Re del Flood

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    Mi mancano gli ultimi 20 minuti che non credo guarderò, ma sto film è totalmente fuori. Non ha senso.
    Comunque dai, non vale la pena guardarlo tutto. Le cose fanno ridere, sì, ma per i primi minuti. Dopo di che diventano noiosi, e i primi 50 minuti sono una immensa rottura di balle
    E' sufficiente guardare le videorecensione postata qui sopra
     
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  9. Sonny.1993
     
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    rotfl ma che merda no, al massimo meglio guardare questa

    ++
     
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  10. Stray
     
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    Il primo trailer è saltato, sonny
     
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  11. Sonny.1993
     
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    eh vabbè :sisi:
     
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  12. Rigel88
     
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    CITAZIONE (Shutendoji @ 28/3/2011, 16:08) 
    Ecco la recensione dell'idiota che aveva postato qualche tempo fa qualcuno, che aveva recensito Troll 2

    Massì diamo degli idioti alla gente così tanto per farlo...devi essere solo che un bimbominchia
     
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